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Journal | 25.4.25

Come si può paragonare qualsiasi cosa alla guerra?
In questi anni di parole facili e di concetti dell’ultima ora, sembra quasi che tutto possa essere. E comunque, cos’è la guerra, o almeno, cosa è diventata?
Una macchina sempre più oleata da soldi e mediocrità umane, che alla fin dei conti rende il lavoro del soldato, più semplice di quello del civile. Ci vorrebbe uno stadio della guerra, magari nel deserto, magari su Marte, magari nei bagni di casa di chi ancora credere in queste allucinazioni egotiche ed ignoranti. Campi di battaglia, con tanto di televisione e diritti d’immagine allegati. Così come gli stadi sportivi, anche questi con regole e una finta etica.

2 concorrenti alla volta, ma con N possibilità di alleanze istituzionali e commerciali, e via a lanciarsi bombe, missili, carte di credito platinum e contratti di ricostruzione. E mentre loro si gongolano nel sangue, per una scelta fatta e sottoscritta con volontà, finalmente i bambini si godono il parco la domenica ed il calore della famiglia (sempre che non ci siano militari in famiglia che rovinano l’atmosfera). Stadi del massacro umano, dove chi sceglie la carriera del soldato, può finalmente sfogare tutto l’odio per questa vita.

Cosa è sempre stato l’uomo?

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Idee | luXdo

Rassegna cinematografica all’aperto. L’idea è quella di proporre settimanalmente dei titoli che abbiano all’interno attività sportive presenti sul territorio. Ogni film sarà presentato dall’Ass.ne locale dello sport in oggetto, così da creare una rete di promozione.



Progetto editoriale | Linguaggi da favola

Le parole salveranno il mondo, ci daranno la possibilità di essere lì dove ci viene chiesto di esserci, ci daranno la libertà di parlare lì dove ci chiedono di odiare. Costruire librerie piene di codici linguistici è fondamentale per capire noi stessi e gli altri, così da poter dialogare dentro di noi con le nostre emozioni, e fuori di noi, con la meraviglia del sociale che ci circonda.
Questo progetto è diretto alle Scuole e alle Associazioni.

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Journal

In questa pagine naviga tra le mie riflessioni sulla comunicazione intesa come esplorazione della parola. Come crescita personale e sociale.

Buona lettura


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Idee

In questa sessione alcune idee che aspettano il giusto agorà per essere sviluppate.

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bIo

Max Spera, artista prestato alla comunicazione, è un autore di favole impegnato nella meravigliosa battaglia dell’eliminare la mafia sociale attraverso la bellezza dei sogni, e la consapevolezza delle proprie emozioni.

Nasce a Salerno, e grazie alla sua famiglia, raccoglie tutto il bello ed il calore di un territorio diversamente povero. A 16 anni crea e sviluppa un quartetto vocale (primo business) che sarà il ponte per il suo trasferimento a Roma. Dopo varie avventure, lavori (anche il mostro al LunEur) e i primi studi sulla consapevolezza emotiva, approda a Milano, dove è strategist (inconsapevole) per Moira Orfei per la quale crea sviluppa e dirige il magazine, ed il fumetto.

Nel 2008, in pieno inizio di crisi economica, senza conoscere la lingua o avere amici sul posto, compra un biglietto di sola andata per l’Inghilterra e ci resta 10 anni. Il periodo inglese vissuto tra Londra e Bristol, struttura la sua figura di creativo al servizio della comunicazione.

I ritardi in cui si trova l’Italia dal punto di vista della digitalizzazione/comunicazione e della struttura H2H, sono uno stimolo troppo forte per non essere presi come missione, così rientra nel 2018 per sviluppare agorà di pensiero critico, non di buonismo inutile, reti di persone, non di profili digitali o ruoli aziendali, solo persone.

Le armi che utilizza sono:

  • Etica
  • Passione
  • Empatia
  • Divertimento
  • Ironia

Cos’è la comunicazione? Una gran bella cena annaffiata da un bicchiere di vino, e la condivisione delle proprie esperienze attraverso una chiacchierata piena di emozioni.

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